15 ottobre 2010

Innamorati cronici

Posted in Amore, Commedie, Film tagged , , , , , , , a 00:01 di tridora89

Parlare di vendetta mi fa sempre spuntare un sorriso maligno sulle labbra. Non mi è mai capitato di tramare vendetta verso una persona che mi aveva ferito, però immagino che quando si smetta finalmente di star male, si provi una specie di intrinseco godimento nel veder soffrire la persona in questione. A volte mi spaventa pensare cose del genere, forse perché so cosa sono capace di pensare quando qualcuno di proposito mi riduce il cuore a brandelli, è anche vero che fortunatamente è molto difficile che io provi rancore verso qualcuno, visto che trovo l’indifferenza l’arma migliore contro certe persone. Però ammetto di essere curiosa, mi piacerebbe sapere che cosa si prova quando la propria vendetta finalmente si compie! Sarà vero che alla fine riusciamo a provare solo del profondo disgusto? Sarà vero che in fondo in fondo non siamo mai veramente propensi a far del male di proposito ad una persona a cui abbiamo voluto bene? Sarà vero che l’odio è solo l’inseguimento di un amore passato?

“Innamorati cronici” è una commedia divertente, ma parla di vendetta tra innamorati, i due rispettivi ex che si ritrovano a tramare vendetta contro la nuova coppia felice, in quel caso forse l’interesse comune li avvicina più di quanto riuscirebbe a fare una semplice storia d’amore. E fanno di tutto per farli lasciare, eppure più cercano di allontanarli l’una dall’altro, più i due piccioncini si amano e si avvicinano. Una deliziosa Meg Ryan che in questo film fa la dura in moto, con tanto di giacchetto di pelle e trucco un po’ stile panda, quanto l’adoro così cattivella! Dopotutto l’odio è un sentimento forte almeno quanto l’amore, eppure ci insegnano che l’amore vince sempre perché l’uomo istintivamente preferisce il bene al male. Credo che all’inizio sia così, però poi scattano altri meccanismi, a volte senza vendetta non smettiamo mai di soffrire sul serio, restiamo con quel qualcosa che ci brucia dentro, poi forse dopo un po’, riusciamo anche a perdonare. Ma il riscatto è fondamentale! Arriva un giorno in cui ti svegli e capisci che non ti importa nulla di vendicarti perché i tuoi sentimenti sono diversi, del tutto nuovi.

Proprio all’inizio del film Sam che è un astrologo, ogni mezzogiorno sposta il telescopio per vedere la sua Linda, mentre fa ricreazione con gli alunni, visto che fa la maestra. Lei guarda l’orologio poi insù verso il cielo e si mette a salutare. Sa che lui la sta guardando! La cosa incredibile è che lo farebbe lo stesso, saluterebbe il cielo come una stupida, non può avere la certezza che lui la stia lì, dietro un telescopio in quel momento, ma lo sa, lo sa e basta. L’amore è anche questo: fare la propria parte senza nessuna certezza che l’altro stia facendo la sua, ma nel cuore saperlo, sapere che è così.

Battuta preferita:

“Conosci Superman? Eccolo io sono Superman! E per me la Francia era Krypton, sul pianeta Krypton tutti sono Superman! Tu fai un’ottima salsa ma lì tutti sanno fare un’ottima salsa. Dici “Hello!” a una bella ragazza con il tuo bell’accento francese, ma lì tutti dicono “Helloooo!”. Invece qui, sulla terra dal momento in cui sono arrivato ho capito che qui avevo dei super poteri.”

7 ottobre 2010

(500) giorni insieme

Posted in Amore, Commedie, Film tagged , , , , , a 02:30 di tridora89

Già dalla prima volta che ho visto “(500) giorni insieme” mi è piaciuto da impazzire! L’ho visto all’università in anteprima assoluta, una gentile concessione della 20th Century Fox. Ero con delle mie amiche che studiano in facoltà ed è stato divertente commentare insieme mentre il film scorreva, una specie di evento privato. Ho adorato questo film dalla prima all’ultima scena, forse perché è completamente inaspettato e ogni volta sei catapultato in giorni diversi della vita del nostro protagonista. Eh già, perché tutto il film si svolge nell’arco di 500 giorni dal primo giorno in cui Tom incontra quella che crede la donna della sua vita Sole (in lingua originale si chiama Summer e il film si intitola “(500) days of Summer” in pratica un gioco di parole), fino al giorno 500. Ma non pensiate che i giorni siano mostrati in ordine cronologico! Sarebbe troppo semplice, no? E’ lo spettatore che deve creare la mappa degli eventi e saper abilmente incastrare i pezzi del puzzle per ricostruire l’intera storia. La cosa interessante in effetti è proprio questa: da un giorno tanto felice, ti ritrovi in uno infelice che capita parecchi giorni dopo quello che hai appena visto! Il trucco è il contrasto, il dolce e l’amaro che si susseguono continuamente per darci l’idea dell’instabilità della loro relazione.

Mi è rimasto impresso uno sguardo. Un solo sguardo di Sole, quando subito dopo aver baciato di sua iniziativa Tom, lo guarda per un istante e mentre lui sembra elemosinare ancora un bacio, lei distoglie lo sguardo e si allontana come se nulla fosse. Quando l’ho visto quella prima volta all’università, mi ha fatto ridere, l’ho trovato comico in quell’ambito, ma rivedendolo, mi sono resa conto, che non c’è proprio niente di comico poiché nella vita accade esattamente questo quando due persone si accorgono di provare attrazione l’una per l’altra: c’è esitazione, si fanno passi indietro, o troppi in avanti, e si resta comunque in bilico, senza saper bene cosa puoi o cosa non puoi proprio permetterti di fare. E’ eccitante e disarmante allo stesso tempo, e di nuovo il dolce e l’amaro si contendono la scena: per un attimo pensi “E’ fatta! Si sono baciati!” e poi c’è quello sguardo che sembra smentire tutto.

La scena che porto come emblema dell’amore appena sbocciato in assoluto, è quella dove loro stanno facendo un giro per l’Ikea. Fingono di essere marito e moglie e si divertono a far finta che le stanze siano tutte loro, scherzano sul fatto che i rubinetti non funzionano, o che c’è una famiglia cinese nella “loro” camera da letto. All’inizio di una relazione è sempre così, tutto è fresco e divertente, non si pensa a nessuna conseguenza perché si sta bene e basta: questo è quello che io considero l’innamoramento vero e proprio. Ma quando cominciano i primi dissapori in una storia, diventa tutto meno tollerabile, meno puro, più appesantito dalle diverse direzioni che vogliamo intraprendere rispetto al partner, ritorniamo ad essere egoisti.

Ed è lì, proprio in quel momento, che arriva l’amaro.

Battuta preferita:

“Basta confesso. Adesso è ufficiale. Sono innamorato di lei. Amo il suo sorriso, i suoi capelli, le sue ginocchia, quella piccola voglia a forma di cuore che ha sopra il seno. Amo il modo in cui ogni tanto si inumidisce le labbra prima di parlare. Amo la sua risata, l’espressione che ha quando dorme… Amo il fatto che sento questa canzone ogni volta che penso a lei. Amo quello che provo quando le sto accanto, quella sensazione che tutto sia possibile, insomma, che la vita meriti di essere vissuta.”

30 settembre 2010

La verità è che non gli piaci abbastanza

Posted in Amore, Commedie, Film tagged , , , , , a 21:30 di tridora89

Comincio a guardare “La verità è che non gli piaci abbastanza” e mi chiedo: ma siamo davvero così rincretiniti quando ci piace qualcuno? Oddio spero proprio di no! O almeno io non mi sento di essere così imbranata quando conosco un ragazzo che mi piace. Non ci credo a quelle cavolate del tipo: se ti chiama dopo 2 giorni vuol dire che è interessato, se passa più di una settimana invece no. Mi piace continuare a sperare che la gente non si aggrappi a certe cose assurde per conquistare una persona. E’ logico però che se non ti scrive o non ti richiama è proprio così: non vuole scriverti, non vuole chiamarti! Ma personalmente non mi piace essere legata ad una convenzione sociale: se mi va di chiamare chiamo, se ho voglia di offrire la cena al ristorante la offro, se mi va di baciare io per prima lo faccio. Punto, tutto qui. Penso sia così che si comporti la maggior parte delle persone, essere uno stratega in amore è facile ma se riesci ad essere uno stratega vuol dire che non sei implicato sentimentalmente, quindi non ti piace abbastanza! Quando sei interessato davvero a qualcuno non esistono regole. Non esistono regole in amore.

Però una cosa è assolutamente vera: ci piace credere alle favole, ci piace credere alle “eccezioni” ma di norma lo sappiamo benissimo che se un uomo non chiama, o non ti sposa o ti tradisce, lo fa perché non è interessato o innamorato abbastanza. Poi ci sono le eccezioni che non fanno che confermare la regola, e spesso ci si illude di esserlo, ci dà speranza e ci dà modo di farci trattare spesso come degli zerbini, sia uomini che donne.

Una cosa è certa: quando gli piaci abbastanza sarai la prima a rendertene conto!

Ringrazio tanto la mia J. per avermi consigliato questo film.

Battuta preferita:

“E forse nel lieto fine non è compreso un uomo meraviglioso, forse sei tu da sola, a rimettere insieme i pezzi e a ricominciare, per liberarti in attesa che arrivi qualcosa di meglio in futuro. Forse il lieto fine è solo andare avanti.”

29 settembre 2010

Closer

Posted in Amore, Drammatico, Film tagged , , , , a 00:05 di tridora89

Ho comprato “Closer” perché mi ha colpito quello che c’era scritto sul dvd “Chi ama a prima vista tradisce ad ogni sguardo”. Non avevo idea di che parlasse e nemmeno mi sono interessata di leggere la trama, l’ho comprato solo per quella frase.

E’ stato uno schiaffo in faccia, uno schiaffo in pieno viso. Crudele, senza cuore. Si parla di amore, ma dell’amore io non ho visto niente. Si parla di tradimento, ma non si vedono scene che lo confermino. Nessuno dei quattro personaggi (due donne e due uomini) in fondo sa che cosa significhi amare davvero una persona, nessuno di loro sa di cosa stia parlando. Solo uno di loro rimane coerente con se stesso dall’inizio fino alla fine. E’ l’unico che sa veramente ciò che vuole, è decisamente il personaggio migliore. Lo stratega, quello che poi vince sul serio.

Mi è piaciuta da impazzire la prima e l’ultima scena in particolare, sulle note di “The blower’s daughter” dove Alice cammina per la strada tra la gente e viene guardata per la prima volta da Dan all’inizio del film. Ha i capelli rossi e corti sparati dappertutto, indossa un cappotto con il pellicciotto e cammina sicura. Nell’ultima scena c’è sempre lei che cammina tra la folla, ha i capelli castani mossi dal vento, indossa una maglietta bianca leggera, ma stavolta non è Dan a guardarla, ma uno sconosciuto dei tanti a cui lei non fa nemmeno caso. Mi fa pensare a tutte quelle persone che si immaginano di incontrare l’amore della propria vita in mezzo ad una strada. Da piccola lo pensavo anche io, mi chiedevo che faccia dovrebbe avere l’uomo della mia vita? Se lo incontrassi in mezzo alla strada capirebbe che sono la persona giusta per lui? Ma secondo me uno sguardo solo non basta veramente per capirlo, ci vuole anche un sorriso, e ancora uno sguardo, e ancora un altro sguardo, e un altro ancora… Poi potrai dirlo davvero: solo l’uomo giusto per me potrebbe guardarmi in questo modo, perché è proprio il modo che preferisco!

Battuta preferita:

“Ho visto questa faccia. Questa…visione quando sei scesa dal marciapiede, è stato il momento della mia vita. Eri perfetta. Andando all’ospedale ti ho baciata sulla fronte, il tassista mi ha visto baciarti e ha chiesto: è sua? E io ho detto: Si, è mia… E’ mia…”

26 settembre 2010

Un matrimonio all’inglese

Posted in Amore, Commedie, Film tagged , , , , a 15:08 di tridora89

Consigliata della mia amica A. mi sono vista “Un matrimonio all’inglese”. Si presenta come una commedia fredda ma frizzante perfetta per l’umorismo inglese, forse ha persino una storia un po’ banale: la dolce sposina che si ritrova tra le grinfie di una suocera senza cuore. Poi si trasforma in qualcosa di un po’ più profondo. Cos’è l’amore vero? Cosa sareste disposti a fare per la persona amata? Ma soprattutto perché in un dato momento della nostra vita una persona è assolutamente perfetta per noi, mentre se l’avessimo conosciuta in un altro momento non sarebbe andata bene e non l’avremo nemmeno considerata?

E la bella americana scelse John come marito perché era giovane e pieno di aspettative, perfetto per una donna che ha avuto un matrimonio triste alle spalle con un uomo malato più grande di lei. In quel momento il giovane John era perfetto per la bella Larita!

E’ una commedia che aspetta, poiché la sposa sta sempre ad aspettare davanti alla finestra. Fuma e aspetta. E’ come se aspettasse gli eventi compiersi, come se osservasse gli altri muoversi intorno a sé. Sempre lei sola, che fuma e aspetta. In un dialogo con il suo nuovo marito dice tra le lacrime: “Avresti dovuto amarmi meglio.” Una frase che mi è rimasta incastonata nella testa per qualche minuto. Si, forse lui avrebbe potuto amarla “meglio”, ma nessuno sa come si ama abbastanza o alla perfezione, ognuno ama come può, ognuno ama come sa amare. Il modo di concepire l’amore non si può cambiare nell’altro! Bisogna solo trovare una persona che ci ami come ci piace essere amati.

Sembra così facile, no?

Battuta preferita:

Tu non sai cos’è l’amore. Non hai idea di cosa significhi amare qualcuno al punto di fare qualsiasi cosa per l’altro. Perfino iniettargli del veleno quando è troppo debole per farlo da solo. Non credo che tu avresti mai potuto amarmi così.”

 

25 settembre 2010

C’è posta per te

Posted in Amore, Commedie, Film tagged , , , , , a 00:17 di tridora89

Credo che ogni persona sulla faccia della terra convinta che ci si possa innamorare in chat, abbia visto almeno una volta “C’è posta per te”! E’ inevitabile! Poiché nessun film può descrivere meglio l’amore nato con delle innocue e-mail, solo lettere virtuali. Nessun contatto se non con la tastiera di un aggeggio elettronico. Solo innocue dita che pigiano su innocui tasti, perché inizia tutto così: per gioco! E così Kathleen e Joe si amano dietro ad un computer, ma nella vita reale si detestano. Oh, quanto è romantico! Inoltre secondo me, Meg Ryan e Tom Hanks insieme sono una coppia ben assortita, lo erano già in “Insonnia d’amore”.

Adoro gli americani! E’ uno di quei film che ti fa innamorare di New York, non te la mostra scintillante e caotica, la Grande Mela è quasi come un’immensa Londra americana, ovunque si respira aria di Stati Uniti: è tutto così metropolitano, pulito, e anche un po’ spoglio. Sentore di grattacieli ma mai mostrati nella loro interezza. Poi c’è il profumo di autunno, ma non come quello deprimente della Gran Bretagna, è un autunno freddo ma assolato, malinconico ma non troppo. E’ una New York meravigliosa, piena di foglie ingiallite e matite ben temperate. E’ bello sentire in bocca il sapore del caffè di Starbucks, un caffè che qualsiasi italiano non riuscirebbe a bere, eppure avresti voglia di essere lì anche tu a fare la fila per un pessimo caffè annacquato che in qualsiasi altro posto del mondo non compreresti mai.

La scena finale è una delle mie preferite in assoluto. Kathleen nel suo sobrio vestitino che lo attende nel parco pieno di fiori, non sa che faccia abbia e si guarda intorno, in attesa. Poi sente una voce chiamare il nome di Brinkley: è il nome del famoso cane del suo amico di “penna”. Intanto cominciano le prime note di “Somewhere over the raimbow”. Lo vede arrivare finalmente! Ed è proprio lui, il suo peggior nemico di cui ormai si è innamorata anche nella vita reale. Sorride sorpresa: “Volevo tanto che fossi tu, volevo che fossi tu con tutta me stessa” piange e lui le asciuga le lacrime. Si baciano.

Dio quanto adoro gli americani! L’avevo già detto?

Battuta preferita:

“Non vai pazza per New York in autunno? Mi fa venire voglia di comprare quaderni e matite. Ti manderei un bouquet di matite ben temperate se sapessi il tuo nome e indirizzo. D’altra parte non sapere niente di te ha il suo fascino.”

23 settembre 2010

Il diario di Bridget Jones

Posted in Amore, Commedie, Film tagged , , , , a 00:20 di tridora89

Per inaugurare questo blog ho scelto di parlare di un film a cui sono particolarmente affezionata: “Il diario di Bridget Jones”. Perché credo che in ogni donna ci sia un po’ di Bridget. E ogni volta che vedo questo film non faccio che sperare di non diventare così a 30 anni! Nessuna donna vuole essere insicura, fare un lavoro di cui non va fiera, illudersi che sia amore, piangere a casa la notte di capodanno, e rimpinzarsi di schifezze quando si sente sola. Ma soprattutto, tutte le donne vogliono credere fino in fondo nel principe azzurro, ci piace pensare che arrivi prima o poi sul suo cavallo bianco e con dei fiori in mano e un sorriso sulle labbra. Personalmente se a 30 anni mi ritrovassi ad aspettare un principe, probabilmente gli tirerei i fiori in testa e me ne andrei indispettita: “Tieniti pure i tuoi fiori! Stronzo!” Ma si sa, il principe azzurro dopotutto quando arriva arriva. Anche per una come Bridget Jones arriva, nonostante le sue pessime figure di fronte al mondo intero. E come sempre capita, il principe non è mai come ci si aspetta.

Ma soprattutto questo film mi ha insegnato tanto. Mi ha insegnato che non ci si deve mai arrendere, che anche quando il mondo va a rotoli, c’è sempre qualcosa per cui lottare e per cui rialzarsi dopo una brutta caduta. E se non lo si fa per qualcuno, bisogna trovare la ragione di farlo per noi stesse.

Mi piace la scena in cui cambia del tutto vita: comincia ad andare in palestra, cerca un nuovo lavoro (inizialmente con scarsissimo successo), e cammina per le strade con un’aria di chi cerca di costruirsi un futuro migliore. Tutti devono avere la forza di dare un taglio ogni tanto.

Battuta preferita:

“Se restare qui significa ritrovarmi a 10 metri da te, preferisco andare a pulire il culo a Saddam Hussein!”

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