29 luglio 2011

Walk the line

Posted in Amore, Biografia, Drammatico, Film tagged , , , , , , , , , , , , , , , a 00:58 di tridora89

Il potere che ha una bella canzone è impareggiabile. Peccato che spesso le persone lo dimentichino. Quello che possono farti sentire delle semplici note, miscelate a parole, e sangue e fiato è… indimenticabile. Peccato che spesso le persone non sono davvero in grado di comprenderlo, perché certe cose le capisci solo se le vivi. Quello che può fare la musica è infinito. Fortunatamente il mondo lo capisce, almeno questo.

 “Walk the line” racconta la vita di Jonny Cash, dall’infanzia, per arrivare al successo, alla caduta e infine alla rinascita. È un film che parla di amore, anche. Perché, si sa, nella vita di un grande uomo c’è sempre stata dietro una grande, grandissima donna. La sua musa si chiamava June Carter. Per buona parte del film stai lì convinto che succederà per forza qualcosa tra i due, sono quelle classiche cose che iniziano con una bella lettera “i”. Inevitabili. Ed è vero, scontato, cronico, e succede. Ma in un modo così dolce, inusuale, che quasi si stenta a capire dove inizi, e dove finisca. Che si amano lo si capisce da subito, che lei è la donna dei suoi sogni, lo spettatore lo sa già, come sicuramente lo sapevano anche loro nella vita vera, sapevano di essere fatti l’uno per l’altra. Ma la vita, non sempre ti offre la possibilità di realizzare i tuoi sogni all’istante. Passano mesi, anni addirittura e infine, ti dà quell’occasione finalmente. E in tutto questo tempo che credi di aver perso, invece hai costruito l’idea di un sogno e poi hai l’opportunità, rara, di realizzarlo. Se insegui una cosa per così tanto tempo, non lasci a nessuno portartela via.

 Di questo film è bello questo. La figura di lui che la vuole a tutti i costi. Lei, così sfuggente e ferma nelle decisioni, ma sua comunque e sempre sua amica. Vicina come solo una donna amorevole può essere. Perfino quando tutto andava a puttane, perfino contro la droga, la tristezza, la vita che ti sfugge all’improvviso tra le dita… perfino in quel momento, c’era lei, sempre e solo lei. Poi essere un musicista, chi non è del mestiere non comprende mai fino in fondo, e forse loro erano una coppia vincente anche per questo. Si comprendevano, in tutto. L’emozione di salire su un palco non si può descrivere a parole. Sentire le note uscire dalla tua chitarra non è una cosa che si riesce bene a spiegare. Chi non lo sa, si perde un pezzo di quella persona, perché quando canti o suoni o balli, la musica ti regala qualcosa che nessun altro può. Peccato per tutti quelli che non hanno la musica nel cuore.

 La scena più bella in assoluto è quando lui le chiede di sposarla sul palcoscenico, durante una loro esibizione. E alla fine… Non ve lo dico va’… Godetevelo!

Battuta preferita:

“Perciò ho imparato ad essere spiritosa, per avere qualcosa da offrire.”

8 luglio 2011

La dura verità

Posted in Amore, Commedie, Film, Umorismo tagged , , , , , , , , a 14:31 di tridora89

Questa è una di quelle commedie romantiche che non te le manda a dire. Non a caso si chiama “La dura verità” esattamente come il programma televisivo condotto da Mike, e Abby è la sua produttrice. Si odiano cordialmente. Lui è convintissimo che agli uomini interessa solo godersi la vita e che le relazioni vere non esistano, mentre Abby è in cerca di una relazione solida e dell’uomo che rispecchi la sua idea di principe azzurro, con una lunghissima lista di credenziali. Sarà Mike che cercherà di aiutarla a conquistare il fantastico dottore, per dimostrare che le sue teorie sugli uomini e sull’amore sono veritiere. Si accorgeranno presto, entrambi, che non hanno pienamente ragione nessuno dei due. Alla fine la verità sta nel mezzo come in tutte le cose, no?

Una commedia un po’ cattiva, che dice tante verità e tante bugie al tempo stesso. Frizzante e diretta, che non fa di certo mancare moltissime risate, tra mutandine vibranti, scimmie bonobo e “simpatiche ragazze seminude che lottano nella gelatina”. Una cosa però è certa, se le donne spesso sono maniache del controllo e vorrebbero a tutti i costi cercare di cambiare un uomo per farlo assomigliare a ciò che vorrebbero davvero; gli uomini invece a volte non hanno il coraggio di prendere delle decisioni, sono insicuri e impauriti, ma non lo ammetteranno mai. Ma la dura verità è che gli uomini e le donne sono diversi e hanno esigenze e desideri diversi, ma è vero anche che le coppie più improbabili, spesso sono quelle vincenti! E forse sarà facile conquistare una donna con le chiacchiere, come un uomo con un bel push up, ma in fin dei conti, ciò che conta veramente è essere se stessi, o ci si innamorerà di una persona che non esiste affatto!

Se volete farvi quattro risate ogni tanto, questo è il film che vi consiglio!

Battuta preferita:

“Sei innamorato di me… perché?”

“Bella domanda del cazzo! Ma è vero.”

7 novembre 2010

Last night

Posted in Amore, Commedie, Film recenti tagged , , , , , , , , , a 22:09 di tridora89

“Last night”. Una sola notte. Due diverse facce del tradimento. Possibile che la parola tradimento abbia in verità due riscontri completamente diversi? Tutto si nasconde dietro una diversa motivazione. Ma come disse Alessandro Baricco, uno dei miei scrittori preferiti: “I perché si dimenticano.” e se i perché si dimenticano restano solo le azioni, i pensieri di un momento fuggono lontano dopo un po’ e resta solo la parola Tradimento. E per quanto cerchiamo di convincerci che siano situazioni diverse, che non possa tutto essere omologato nella parola tradimento, alla fine è proprio così. I perché si dimenticano. Resta solo ciò che hai fatto. Resta solo il rimpianto per quello che non hai avuto il coraggio di fare. Resta solo il senso di colpa per aver fatto troppo.

Vedere questo film mi ha fatto pensare ad una frase che mi disse la mia amica Une qualche tempo fa: “Quando sei innamorata devi poter credere che l’altro non ti farà mai del male, che non ti ferirebbe mai. E’ questa l’illusione dell’amore!” E’ la verità. Tutte le persone potrebbero comportarsi in modo spregevole, tutte allo stesso modo, non esiste un uomo o una donna speciale, esistono solo persone. E quando amiamo abbiamo bisogno di credere che l’altro sia diverso, che non potrebbe mai farci del male, che non potrebbe mai tradirci. In realtà siamo solo persone, siamo imperfetti. Siamo solo umani. Ma quando amiamo è come se l’altro diventasse un po’ un dio, qualcuno da venerare. Senza idealizzazione non c’è amore. E a volte il senso di colpa arriva proprio perché pensiamo che il nostro partner non potrebbe mai comportarsi in maniera tanto schifosa, mentre noi invece, l’abbiamo fatto eccome.

Battuta preferita:

“Nel cuore di tante notti in cui non riesco a dormire, io penso ancora a te.”

28 ottobre 2010

Julie & Julia

Posted in Commedie, Film tagged , , , , , , , , a 18:25 di tridora89

Quando si passa un momento di crisi abbiamo sempre bisogno di aggrapparci a qualcosa: c’è chi si butta a braccia aperte verso una nuova avventura amorosa, chi cerca di comprendere che cosa farà nella vita, chi coltiva un hobby tralasciato da tempo, chi decide di inseguire un sogno chiuso in un cassetto. Tutto sta nel distrarsi! Nel cercare di ritrovare noi stessi, da qualche parte sotterrati chissà dove. “Julie & Julia” è un film tratto da due storie vere, di due donne completamente diverse vissute in epoche diverse, ma che hanno reagito allo stesso modo di fronte ad una crisi emotiva: la cucina francese. Chi mi conosce abbastanza saprà sicuramente che adoro la Francia! Mi piace tutto di quel paese! E vedere questo film mi fa venire voglia di rimpinzarmi di burro! Vedere tutte quelle pietanze burrose e prelibate, tuorli d’uovo e burro su foglie di carciofi… Oh che meraviglia!

Una delle due donne è Julia Child, un’americana che per motivi di lavoro del marito, si ritrova a vivere a Parigi, dove non conosce una sola parola di francese. La noia la porta a sperimentare la cucina francese, ma non esistono libri di cucina francese scritti in inglese, il che la porterà a pubblicare un libro per donne inglesi “senza servitù” che vogliono imparare a cucinare le prelibate pietanze francesi. Interpretata da una sorridente Meryl Streep, frizzante e un po’ svampita, che regala continuamente risate.

L’altra è Julie Powell, aspirante scrittrice che una volta cambiato casa con suo marito, con un impiego frustrante, decide ispirata da Julia e dal suo ricettario, di scrivere un blog di cucina francese per donne americane, facendo presente ai proprio lettori con umiltà, tutte le complessità di dover cucinare un’aragosta, o di disossare una gallina, o di cuocere semplicemente un uovo in camicia! La sfida? Preparare 524 ricette in 365 giorni, ricette rigorosamente di Julia Child!

Ho notato con un sorriso, come entrambi i mariti di queste donne siano presenti e importanti nelle loro vite, come le abbiano guidate per mano fino a poter realizzare da sole quello che si erano prefissate e anche di più. Il fatto è che spesso abbiamo bisogno che il nostro compagno di vita ci stimi e ci approvi nelle nostre scelte, che ci sproni, secondo me è fondamentale in un rapporto. Quando l’equilibrio di uno dei due vacilla, bisogna sostenersi a vicenda per ritrovarlo. Stima reciproca e amore, perché non è sempre facile capire l’altro, quando siamo troppo presi da noi stessi. A volte purtroppo quando ce ne accorgiamo è troppo tardi.

Battuta preferita:

“Esiste niente di meglio del burro? Pensateci bene! Tutte le volte che assaggiate qualcosa che è squisito oltre ogni immaginazione e dite “Ma che cosa ci hanno messo?” la risposta quasi sempre sarà: il burro.”

21 ottobre 2010

New moon – The Twilight Saga

Posted in Amore, Film recenti tagged , , , , , , , , a 23:55 di tridora89

Ci sono dei giorni nella vita di ogni persona che sembrano infiniti, sembrano durare anni, secoli… Tutto questo succede quando soffriamo per qualcuno. Ci sono poche volte in cui nella vita ci si ferma per un attimo il cuore, ci sobbalza in gola all’improvviso, a volte capita per un bacio molto bello, per un abbraccio inaspettato, altre volte invece quando attendiamo risposte sgradevoli, ci sale dritto in gola e ci sentiamo mancare il fiato. Come se ci avessero dato un pugno dritto nello stomaco. E non ha niente a che vedere con il dolore fisico, è più profondo, immediato e caldo, ci sale nel petto e poi rimane incandescente come se avessimo ingoiato lava. Poi il nodo in gola si scioglie, deglutiamo, e continuiamo a respirare. Eppure è semplice. Il segreto di ogni giorno è continuare a respirare. Non possiamo controllare il nostro cuore che batte all’impazzata, o quando il nostro stomaco viene stretto in una fredda morsa. Possiamo solo chiudere gli occhi e continuare a respirare. E i giorni passano prima o poi… Respiro dopo respiro…

Vi parlo di “New Moon” anche se è il secondo della Saga di Twilight perché è quello che mi è piaciuto di più. Leggendo il libro e vedendo il film, specialmente per la prima parte, quando Bella Swan viene lasciata da Edward Cullen il suo vampiro; ho sentito dolore, sapendo quello che si prova, e l’ho sentito dentro come una tempesta. Raggomitolarsi nel letto cercando il calore del proprio corpo perché fuori non c’è nulla che riesca a scaldarti. Ma i giorni passano, mentre continui a respirare a fatica. Nessuno pur provando dolore smetterà mai di respirare, nessuno tratterrà il fiato fino a morire soffocato. Non importa quanti respiri serviranno un giorno inspirando l’aria, come un’epifania penserai: “Ehi oggi sto un po’ meglio!” passeranno altri giorni, altri respiri e starai a poco a poco meglio ancora. Poi ad un certo punto, ti accorgerai che il cerchio di fuoco che avevi nel petto, blu scuro come la rabbia, si sarà dissolto. E sorriderai per la prima volta dopo tanto tempo guardandoti allo specchio per un istante. E da quell’istante il tempo comincerà a scorrere veloce come prima.

O almeno spero sia così che succeda. Anche se Edward non dovesse tornare.

Battuta preferita:

“È facile scappare da qualcuno di cui hai paura, o tentare di combattere qualcuno che odi… Ma se ami chi ti sta uccidendo, non hai alternative.”

 

17 ottobre 2010

Benvenuti a Zombieland

Posted in Commedie, Film, Umorismo tagged , , , , , , a 08:06 di tridora89

Il mondo è invaso (indovinate un po’) dai soliti simpaticissimi zombie che vorrebbero teneramente abbracciare e coccolare ogni essere ancora appetitoso in circolazione. Potrebbe non sembrare una novità, ma questo non è il tipo di film che vuole per forza mettere angoscia e paura, anzi! E’ una commedia (udite udite, l’argomento zombie può essere anche divertente ogni tanto), è un road movie, e fornisce utilissime regole per sopravvivere ad un assalto di zombie (meglio essere prudenti, non si sa mai…). In un mondo deserto, dove non solo ci sono pochi zombie, non come siamo abituati di solito, ma anche pochi umani, ogni sopravvissuto cerca la via per la felicità o semplicemente una vita che somigli anche vagamente ad una normale. Un mondo anarchico dove le ragazzine di 12 anni sparano con il fucile, dove la gente può introdursi senza permesso nelle case dei vip senza venire massacrata dalle guardie di sicurezza, dove uccidere i non morti e sopravvivere a tutti i costi è diventato uno stile di vita. Insomma, “Benvenuti a Zombieland”! Dove anche i pagliacci potrebbero essere una minaccia!No aspetta, questo era già stato fatto.

Per certi versi potrebbe sembrare divertente, entrare in un negozio e distruggere tutto solo per il gusto di fare casino, tanto a nessuno interessa. Oppure rubare la macchina a dei poveri sprovveduti fingendosi donzelle in difficoltà. O ancora meglio, uccidere gli zombie nel modo più divertente possibile. C’è chi preferisce buttargli un pianoforte addosso, o chi ama il martello per giocare al lunapark, o chi si arrampica per sparare con la mitragliatrice. Il mondo perfetto per Indiana Jones o Chuck Norris, no?

E in più per continuare a restare umano, basta seguire le regole di sopravvivenza, come ad esempio: allacciare le cinture di sicurezza in macchina, avere uno stile di vita sano senza chili di troppo, non lasciare mai il vostro fucile nemmeno quando siete nel cesso… Roba semplice! Ma quella più importante a parer mio è la n°32: godetevi le piccole cose. Perché in un mondo dove niente ha più valore, si può trarre piacere solo dalle cose piccole per non andare completamente fuori di testa, anche se ciò significa andare in giro a cercare merendine non disponibili in commercio.

Battuta preferita:

“Siamo tutti orfani a Zombieland.”

7 ottobre 2010

(500) giorni insieme

Posted in Amore, Commedie, Film tagged , , , , , a 02:30 di tridora89

Già dalla prima volta che ho visto “(500) giorni insieme” mi è piaciuto da impazzire! L’ho visto all’università in anteprima assoluta, una gentile concessione della 20th Century Fox. Ero con delle mie amiche che studiano in facoltà ed è stato divertente commentare insieme mentre il film scorreva, una specie di evento privato. Ho adorato questo film dalla prima all’ultima scena, forse perché è completamente inaspettato e ogni volta sei catapultato in giorni diversi della vita del nostro protagonista. Eh già, perché tutto il film si svolge nell’arco di 500 giorni dal primo giorno in cui Tom incontra quella che crede la donna della sua vita Sole (in lingua originale si chiama Summer e il film si intitola “(500) days of Summer” in pratica un gioco di parole), fino al giorno 500. Ma non pensiate che i giorni siano mostrati in ordine cronologico! Sarebbe troppo semplice, no? E’ lo spettatore che deve creare la mappa degli eventi e saper abilmente incastrare i pezzi del puzzle per ricostruire l’intera storia. La cosa interessante in effetti è proprio questa: da un giorno tanto felice, ti ritrovi in uno infelice che capita parecchi giorni dopo quello che hai appena visto! Il trucco è il contrasto, il dolce e l’amaro che si susseguono continuamente per darci l’idea dell’instabilità della loro relazione.

Mi è rimasto impresso uno sguardo. Un solo sguardo di Sole, quando subito dopo aver baciato di sua iniziativa Tom, lo guarda per un istante e mentre lui sembra elemosinare ancora un bacio, lei distoglie lo sguardo e si allontana come se nulla fosse. Quando l’ho visto quella prima volta all’università, mi ha fatto ridere, l’ho trovato comico in quell’ambito, ma rivedendolo, mi sono resa conto, che non c’è proprio niente di comico poiché nella vita accade esattamente questo quando due persone si accorgono di provare attrazione l’una per l’altra: c’è esitazione, si fanno passi indietro, o troppi in avanti, e si resta comunque in bilico, senza saper bene cosa puoi o cosa non puoi proprio permetterti di fare. E’ eccitante e disarmante allo stesso tempo, e di nuovo il dolce e l’amaro si contendono la scena: per un attimo pensi “E’ fatta! Si sono baciati!” e poi c’è quello sguardo che sembra smentire tutto.

La scena che porto come emblema dell’amore appena sbocciato in assoluto, è quella dove loro stanno facendo un giro per l’Ikea. Fingono di essere marito e moglie e si divertono a far finta che le stanze siano tutte loro, scherzano sul fatto che i rubinetti non funzionano, o che c’è una famiglia cinese nella “loro” camera da letto. All’inizio di una relazione è sempre così, tutto è fresco e divertente, non si pensa a nessuna conseguenza perché si sta bene e basta: questo è quello che io considero l’innamoramento vero e proprio. Ma quando cominciano i primi dissapori in una storia, diventa tutto meno tollerabile, meno puro, più appesantito dalle diverse direzioni che vogliamo intraprendere rispetto al partner, ritorniamo ad essere egoisti.

Ed è lì, proprio in quel momento, che arriva l’amaro.

Battuta preferita:

“Basta confesso. Adesso è ufficiale. Sono innamorato di lei. Amo il suo sorriso, i suoi capelli, le sue ginocchia, quella piccola voglia a forma di cuore che ha sopra il seno. Amo il modo in cui ogni tanto si inumidisce le labbra prima di parlare. Amo la sua risata, l’espressione che ha quando dorme… Amo il fatto che sento questa canzone ogni volta che penso a lei. Amo quello che provo quando le sto accanto, quella sensazione che tutto sia possibile, insomma, che la vita meriti di essere vissuta.”

5 ottobre 2010

The big bang theory

Posted in Fantascienza, Serie tv, Umorismo tagged , , , , , a 14:28 di tridora89

Sapete? Mi hanno sempre dato i nervi quelle serie tv divertente dove si sentono le risate sotto! Perché qualcuno dovrebbe suggerirmi quando ridere? Credono forse non si capiscano le battute? In ogni caso per “The big bang theory” ho dovuto fare un’eccezione, mi sono dovuta sorbire 3 stagioni intere (più 2 puntate della quarta) costellate di risate idiote. Ormai ci ho fatto l’orecchio e quando capita qualcosa di divertente nella mia vita reale, sento una specie di flebile risatina risuonare malefica nell’orecchio!

Per quanto riguarda la serie tv è davvero divertente, soprattutto se siete almeno un pochino nerd per apprezzare a pieno ogni battuta. Io purtroppo non riesco a coglierle tutte ma ritengo che il citazionismo sia molto intelligente in questo caso. Quindi se siete una persona che non si intente di fumetti, se non sapete cosa sia Linux, o se non avete la più pallida idea di chi sia Spock, lasciate stare! Questa non è decisamente la serie per voi!

Mi rallegro del fatto che esista una serie dove i nerd sono i protagonisti, da sfigati a star! Sembra quasi che le persone inappropriate siano invece le “belle ma stupide”, come la nostra povera Penny che ce la mette tutta, ma proprio non ci arriva! Tutte le stagioni seguono lo stesso spirito (fino ad ora) e spesso un argomento si esaurisce in una sola puntata e ci si fa riferimento solo con qualche frase tanto per non perdere il filo della storia. A parte i 5 protagonisti gli altri personaggi entrano ed escono senza fare troppo rumore. Perlomeno non si resta appesi come nelle soup opera!

Scene preferite:

Ogni volta che Sheldon e Penny poiché malati, si cantano la canzoncina “Soft kitty” non succede spesso ma quando avviene, fa sempre morire dal ridere! Tra l’altro è in omaggio a queste scene che la mia micetta si chiama Shelly, la mia soft kitty! Ecco il testo:

“Soft kitty, warm kitty

little ball of furr

happy kitty, sleepy kitty

purr purr purr”.


30 settembre 2010

La verità è che non gli piaci abbastanza

Posted in Amore, Commedie, Film tagged , , , , , a 21:30 di tridora89

Comincio a guardare “La verità è che non gli piaci abbastanza” e mi chiedo: ma siamo davvero così rincretiniti quando ci piace qualcuno? Oddio spero proprio di no! O almeno io non mi sento di essere così imbranata quando conosco un ragazzo che mi piace. Non ci credo a quelle cavolate del tipo: se ti chiama dopo 2 giorni vuol dire che è interessato, se passa più di una settimana invece no. Mi piace continuare a sperare che la gente non si aggrappi a certe cose assurde per conquistare una persona. E’ logico però che se non ti scrive o non ti richiama è proprio così: non vuole scriverti, non vuole chiamarti! Ma personalmente non mi piace essere legata ad una convenzione sociale: se mi va di chiamare chiamo, se ho voglia di offrire la cena al ristorante la offro, se mi va di baciare io per prima lo faccio. Punto, tutto qui. Penso sia così che si comporti la maggior parte delle persone, essere uno stratega in amore è facile ma se riesci ad essere uno stratega vuol dire che non sei implicato sentimentalmente, quindi non ti piace abbastanza! Quando sei interessato davvero a qualcuno non esistono regole. Non esistono regole in amore.

Però una cosa è assolutamente vera: ci piace credere alle favole, ci piace credere alle “eccezioni” ma di norma lo sappiamo benissimo che se un uomo non chiama, o non ti sposa o ti tradisce, lo fa perché non è interessato o innamorato abbastanza. Poi ci sono le eccezioni che non fanno che confermare la regola, e spesso ci si illude di esserlo, ci dà speranza e ci dà modo di farci trattare spesso come degli zerbini, sia uomini che donne.

Una cosa è certa: quando gli piaci abbastanza sarai la prima a rendertene conto!

Ringrazio tanto la mia J. per avermi consigliato questo film.

Battuta preferita:

“E forse nel lieto fine non è compreso un uomo meraviglioso, forse sei tu da sola, a rimettere insieme i pezzi e a ricominciare, per liberarti in attesa che arrivi qualcosa di meglio in futuro. Forse il lieto fine è solo andare avanti.”

25 settembre 2010

C’è posta per te

Posted in Amore, Commedie, Film tagged , , , , , a 00:17 di tridora89

Credo che ogni persona sulla faccia della terra convinta che ci si possa innamorare in chat, abbia visto almeno una volta “C’è posta per te”! E’ inevitabile! Poiché nessun film può descrivere meglio l’amore nato con delle innocue e-mail, solo lettere virtuali. Nessun contatto se non con la tastiera di un aggeggio elettronico. Solo innocue dita che pigiano su innocui tasti, perché inizia tutto così: per gioco! E così Kathleen e Joe si amano dietro ad un computer, ma nella vita reale si detestano. Oh, quanto è romantico! Inoltre secondo me, Meg Ryan e Tom Hanks insieme sono una coppia ben assortita, lo erano già in “Insonnia d’amore”.

Adoro gli americani! E’ uno di quei film che ti fa innamorare di New York, non te la mostra scintillante e caotica, la Grande Mela è quasi come un’immensa Londra americana, ovunque si respira aria di Stati Uniti: è tutto così metropolitano, pulito, e anche un po’ spoglio. Sentore di grattacieli ma mai mostrati nella loro interezza. Poi c’è il profumo di autunno, ma non come quello deprimente della Gran Bretagna, è un autunno freddo ma assolato, malinconico ma non troppo. E’ una New York meravigliosa, piena di foglie ingiallite e matite ben temperate. E’ bello sentire in bocca il sapore del caffè di Starbucks, un caffè che qualsiasi italiano non riuscirebbe a bere, eppure avresti voglia di essere lì anche tu a fare la fila per un pessimo caffè annacquato che in qualsiasi altro posto del mondo non compreresti mai.

La scena finale è una delle mie preferite in assoluto. Kathleen nel suo sobrio vestitino che lo attende nel parco pieno di fiori, non sa che faccia abbia e si guarda intorno, in attesa. Poi sente una voce chiamare il nome di Brinkley: è il nome del famoso cane del suo amico di “penna”. Intanto cominciano le prime note di “Somewhere over the raimbow”. Lo vede arrivare finalmente! Ed è proprio lui, il suo peggior nemico di cui ormai si è innamorata anche nella vita reale. Sorride sorpresa: “Volevo tanto che fossi tu, volevo che fossi tu con tutta me stessa” piange e lui le asciuga le lacrime. Si baciano.

Dio quanto adoro gli americani! L’avevo già detto?

Battuta preferita:

“Non vai pazza per New York in autunno? Mi fa venire voglia di comprare quaderni e matite. Ti manderei un bouquet di matite ben temperate se sapessi il tuo nome e indirizzo. D’altra parte non sapere niente di te ha il suo fascino.”